In italiano come in osimano, il gruppo della seconda coniugazione è formato dai verbi di due coniugazioni latine (la 2a e la 3a) confluiti in un unico insieme: infatti queste forme, benché terminino tutte in -ere, si distinguono per il fatto che la -e- della desinenza può essere accentata o meno, poiché nella lingua latina i verbi della 2a coniugazione avevano la -e- dell'infinito tonica (es. habēre, pron. abère, 'avere'), mentre nell'infinito dei verbi della 3a l'accento cadeva prima della -e- della desinenza (es. ningĕre, pron. nìngere, 'nevicare').
Come in italiano, in osimano queste differenze di accentazione si sono mantenute, ma, dato che le due coniugazioni latine col tempo sono finite per avere le stesse desinenze, oggi si parla di un'unica coniugazione, la seconda appunto.
Nel nostro dialetto però, per quanto riguarda l'infinito, si verificano degli spostamenti di accento che non si ritrovano nella lingua italiana: per esempio, il verbo italiano vedére si dice sia con l'accento sulla desinenza (vedé) sia con l'accento ritratto (véde)*; stessa cosa succede al verbo sedére, che si rende sedé o séde, e ad altri. Per la maggior parte dei verbi, tuttavia, avviene il fenomeno contrario: in presenza di particelle enclitiche (me, te, ve, la, je, se, ecc) l'accento si sposta in avanti, provocando quindi anche il raddoppiamento della consonante della particella stessa (es. leggéllo 'lèggerlo', mettésse 'méttersi', spegnélla 'spìngerla'). In campagna, inoltre, questo fenomeno può avvenire anche in assenza di particelle: per esempio, può capitare di sentir dire "me c'ha vulzùdo mezz'ora pé metté dréndo le bestie".
VERBO ESEMPIO: métte (mettere; seminare)
INFINITO PRESENTE métt-e
INFINITO PASSATO aé mméso (mésto)
PARTICIPIO PASSATO més-o, mést-o
GERUNDIO PRESENTE mettènno (mettènne)
PRESENTE INDICATIVO
1 métt-o
2 métt-i
3 métt-e
1 mett-émo
2 mett-éde
3 métt-e, métt-ene
IMPERFETTO INDICATIVO
1 mett-éo
2 mett-éi
3 mett-éa
1 mett-émie, mett-émmi
2 mett-éi
3 mett-éa, mett-éene
PASS. PROSSIMO INDICATIVO
voci verbali di aé al pres. indic. + participio passato méso, mésto
FUTURO INDICATIVO **
1 metter-ò
2 metter-ài
3 metter-à
1 metter-émo
2 metter-éde
3 metter-à, metter-ànne
PRESENTE CONDIZIONALE
1 metter-ìa
2 metter-ìssi, metter-ìsci (qdis)
3 metter-ìa
1 metter-ìssimo, metter-ìscimo (qdis)
2 metter-ìssi, metter-ìsci (qdis)
3 metter-ìa, metter-ìene
IMPERFETTO CONGIUNTIVO
1 mett-ésse
2 mett-éssi
3 mett-ésse
1 mett-éssimi
2 mett-éssi
3 mett-ésse, mett-éssene
IMPERATIVO
2 métt-e!***, neg: nu' mmétte!
3 mett-émo!
2 mett-éde!
* Per il verbo vedere, in osimano esistono delle particolarità nella coniugazione dell'indicativo presente, limitatamente alle prime due persone singolari: infatti, in città si dice io védo, te védi, mentre nel dialetto rurale si dice io véggo, te végghi (da un antico tema vegg-). Inoltre c'è da ricordare che, di norma, la v intervocalica cade: "io ce 'édo bè", "nun ze 'éde gnè", ecc.
** Soprattutto in ambito rurale avviene un mutamento del gruppo -er- in -ar-, per cui si dice, per esempio, mettarài per metterai, vedarài per vedrai (da vederai), ecc.
*** Da notare che anche in latino l'imperativo della 2a persona singolare usciva in -e (es. lat. leg-e 'leggi!').